“NO ALLE INDICAZIONI NAZIONALI 2025” LE ASSOCIAZIONI E I SINDACATI DEL MONDO DELLA SCUOLA INSIEME IL 18 OTTOBRE CONTRO LA NUOVA RIFORMA.

“Nazionaliste, rigide e che non promuovono lo sviluppo del pensiero critico: un ritorno al passato” le principali critiche mosse dal Tavolo Nazionale per la Scuola Democratica alle nuove indicazioni nazionali.

14/10/2025 Roma – Questa mattina si è svolta, nella sede di Libera contro le mafie, la conferenza nazionale del Tavolo Nazionale per la Scuola Democratica, rete di associazioni culturali, di professori, studenti, genitori e di tutto il mondo della formazione.

Il Tavolo si è formato dopo che, a marzo, il MIM ha pubblicato le Indicazioni nazionali per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione, e le ha da subito criticate sia per il loro contenuto, sia per il modo con cui sono state costruite.

Il ministero, infatti, pur vantandosi di aver coinvolto scuole e professori nella costruzione delle indicazioni, ha condiviso un sondaggio in cui non era però possibile esprimere voti e pareri negativi. È chiaro come una modalità simile non possa consentire una reale costruzione plurale e condivisa, ma possa solo essere strumentale a far passare un’idea di finta democrazia.

Ma il Tavolo non si è fermato alla modalità di scrittura di queste Indicazioni, ma ha fatto una critica complessiva del contenuto e della loro impostazione.

“Un ritorno a un modello ottocentesco” è il modo in cui si può riassumere la critica mossa dal tavolo, “che mina i valori costituzionali che la Repubblica assegna all’istituzione scolastica”, attraverso, secondo le associazioni del Tavolo, una “spinta autoritaria” che reprime il dissenso degli studenti, ma anche la libertà di insegnamento degli insegnanti, e che in questo modo impedisce di costruire dei percorsi che permettano lo sviluppo di un pensiero critico, plurale e aperto.

“Si cerca di vendere il modello di scuola voluto dal Ministro come inclusivo e accessibile, quando invece è proprio l’opposto” denuncia il tavolo: nelle indicazioni infatti vengono narrati tagli all’organico come aumenti, come nel caso dei circa 900 posti in più per gli insegnanti dedicati all’insegnamento della lingua italiana alle persone straniere, a fronte però di un taglio di più di 5000 cattedre.

All’interno del Tavolo non mancano le associazioni degli studenti delle scuole superiori che pur non essendo diretti interessati da queste Indicazioni, rivolte alla scuola primaria, si sono attivati insieme alle altre realtà perché “queste indicazioni rimarcano il modello di scuola voluto dal Ministro Valditara: repressivo, che toglie importanza alla figura dello studente e lo pone in una posizione periferica rispetto al resto della scuola, punendo il dissenso di chi manifesta, e rinchiudendo gli studenti nella ‘gabbia del voto’ sempre più stretta” 

Il Tavolo, in più di 40 città in tutta Italia, si mobiliterà il 18 ottobre, a Roma sotto il MIM, per rilanciare la condanna complessiva a queste indicazioni, e per promuovere un nuovo modello di scuola, partecipato, plurale, accogliente, e che metta al centro lo sviluppo del pensiero critico e l’accesso completo alla cultura.


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