Manuale della Rappresentanza

Manuale della Rappresentanza

INDICE

1. LA NOSTRA IDEA DI RAPPRESENTANZA

Come rete di rappresentanti POSSIAMO TUTTO crediamo in una rappresentanza di qualità, realmente al servizio dell3 studenti. Siamo stanch3 di vedere come questo strumento sia troppo spesso utilizzato per fini propri e non per quelli della popolazione studentesca.

Il nostro obiettivo è portare avanti proposte concrete che migliorino la vita delle nostre scuole e, allo stesso tempo, favorire una partecipazione attiva e condivisa lontana dagli interessi personali dell3 rappresentanti. Vogliamo infatti non solo avanzare proposte che aiutino l3 studenti delle nostre scuole, ma anche creare al loro interno partecipazione attiva. Non c’è rappresentanza senza partecipazione e noi vogliamo che tutti i processi che si avviino dentro le scuole tengano conto e tutelino il protagonismo studentesco.

A partire dai bisogni e dalle rivendicazioni dell3 studenti, abbiamo individuato alcune richieste prioritarie portate avanti dalla nostra petizione sulla rappresentanza insieme ad ActionAid https://possiamotutto.it/aderisci-alla-campagna/aderisci-s/ :

  • Aumentare il numero di rappresentanti degli studenti nei Consigli d’Istituto;
  • Istituire in ogni scuola superiore una commissione paritetica docenti-studenti che avanzi proposte su didattica, valutazione, orientamento, PTOF, salute e benessere;
  • Introdurre ore curricolari dedicate alla partecipazione e al funzionamento degli organi collegiali, rafforzando anche l’educazione civica in questo ambito;
  • Attribuire maggiore potere decisionale alle consulte studentesche e agli organi nazionali di rappresentanza, ampliando lo statuto delle studentesse e degli studenti.

Queste proposte hanno l’obiettivo di dare più voce all3 studenti nelle scelte che li riguardano, rendendo la rappresentanza un ponte verso una partecipazione più ampia e inclusiva.

2. PERCHÉ IL MANUALE DELLA RAPPRESENTANZA?

Il senso del “Manuale della Rappresentanza” è racchiuso nella necessità di raccogliere e diffondere tutte le normative e le informazioni che regolano la rappresentanza studentesca, di coinvolgere la popolazione studentesca nella ripresa di un tema così importante quanto sottovalutato come quello della rappresentanza, dando anche consigli pratici ed esempi di buone pratiche da attuare nei propri istituti.

Da molti anni a questa parte, infatti, il senso della rappresentanza è venuto sempre meno, la pandemia ha contribuito a svuotare di significato quelle assemblee di classe e d’istituto che già da anni non vedono più l3 studenti protagonist3 delle proprie scuole.

Non è raro l’avvenire di profonde ingiustizie nelle nostre scuole, come l’imposizione obbligatoria del contributo volontario, l’impossibilità di decidere sui progetti da portare avanti a scuola, gite imposte dall’alto, carichi di verifiche e compiti insostenibili, percorsi di PCTO (alternanza scuola-lavoro) che non scegliamo, inutili o caratterizzati da sfruttamento del lavoro e non da formazione: questo manuale, infatti, contiene anche documenti preimpostati, utili per difendere tutti i diritti che l3 studenti si vedono negati ogni giorno, così come tanti progetti e nuove tutele che possiamo e dobbiamo riuscire ad inserire nei nostri istituti, per una scuola a misura di studente!

3. FARE RAPPRESENTANZA È FARE VERTENZA

Oggi più che mai scegliere di fare rappresentanza nella propria scuola significa cambiare davvero la quotidianità: dall’aria che si respira nei corridoi all’esperienza di ogni singol3 studente. Viviamo in un clima di disinteresse che soffoca la partecipazione e scoraggia chi vuole fare la differenza. Ma arrendersi significa accettare un’istruzione vuota, che prepara solo al lavoro senza formare menti critiche.

La rappresentanza, invece, è il luogo dove nasce l’alternativa: ogni piccola vittoria accende una fiamma concreta di speranza. Fare vertenza vuol dire spesso affrontare burocrazia, resistenze e persino repressioni mascherate da normative infondate. Per questo serve conoscere strumenti e pratiche, ma soprattutto serve organizzarsi insieme: da solə è difficile, collettivamente gli obiettivi diventano possibili.

La vertenza è il momento in cui l3 studenti riaffermano un diritto negato. Quando docenti, dirigenti o amministrazioni limitano la partecipazione democratica, aprire una vertenza significa richiamare la scuola ai propri doveri (kit vertenze). Con questo Manuale vogliamo offrire conoscenze, tattiche e strumenti per trasformare la rappresentanza in vera partecipazione studentesca e sociale, capace di costruire alternative reali in un presente che prova a spegnere le nostre voci.

4. GLI ORGANI COLLEGIALI E LE ASSEMBLEE

4.1 Il Consiglio di Classe

Composizione e Struttura

Il consiglio di classe è un organo collegiale della scuola italiana. Nelle scuole superiori il consiglio di classe è composto da:

  • Dirigente scolastico (o un docente delegato) [Presidente del consiglio di classe]
  • Professori della classe
  • 2 Rappresentanti degli Studenti [Rappresentanti di classe]
  • 2 Rappresentanti dei genitori

Nota: Fanno parte a titolo consultivo anche gli assistenti di laboratorio. Le proposte di voto per le valutazioni periodiche e finali sono formulate dai docenti di materie tecniche e scientifiche, sentiti gli assistenti coadiutori.

Compiti e Poteri

Il Consiglio di classe si occupa di diverse mansioni inerenti alla classe, tra cui (Testo unico sulla scuola – Decreto legislativo 16 aprile 1994):

  • Le competenze relative alla valutazione periodica e finale degli alunni spettano al consiglio di classe con la sola presenza dei docenti;
  • Le competenze relative alla realizzazione del coordinamento didattico e dei rapporti interdisciplinari spettano al consiglio di classe con la sola presenza dei docenti;
  • Formulare al collegio dei docenti proposte in ordine all’azione educativa e didattica e ad iniziative di sperimentazione e con quello di agevolare ed estendere i rapporti reciproci tra docenti, genitori ed alunni;
  • Esercitano le competenze in materia di programmazione, valutazione e sperimentazione previste dagli articoli 126, 145, 167, 177 e 277 del testo unico sulla scuola. Si pronunciano su ogni altro argomento attribuito dal presente testo unico, dalle leggi e dai regolamenti alla loro competenza.

4.2 Il Comitato Studentesco

Composizione e Struttura

Il Comitato Studentesco è un organo collegiale delle Scuole Superiori Italiane. Il Comitato Studentesco è composto da:

  • L3 4 rappresentanti d’Istituto
  • Tutt3 l3 rappresentanti di classe dell’Istituto

Il comitato di norma adotta un proprio regolamento interno e nomina un gruppo di gestione diretto da uno studente avente raggiunto la maggiore età per la gestione delle attività legate al decreto del presidente della repubblica 567/1996.

Compiti e Poteri

È l’assemblea di tutt3 l3 rappresentanti di classe. Ha potere di convocare assemblee di istituto a maggioranza e di formulare pareri direttamente al consiglio di istituto. Oltre a questo ha un grande potere di confronto fra le classi sia per risolvere problemi che organizzare progetti.

Infatti il Comitato ha il compito e la facoltà di presentare progetti inerenti al decreto del Presidente della Repubblica 567/1996 e di seguirne la realizzazione. Il Comitato Studentesco adempie alla suddetta mansione presentando un piano di realizzazione che preveda un preventivo di spesa e un piano di utilizzo degli spazi scolastici. Per il resto generalmente, tranne in rari casi previsti dalla legge, il comitato ha poteri prettamente consultivi, può però formulare proposte da inoltrare al consiglio d’istituto.

4.3 Il Collegio Docenti

Composizione e Struttura

Il collegio docenti è composto da tutt3 l3 docenti in servizio in un determinato istituto superiore. Il collegio docenti è presieduto dal Dirigente Scolastico.

Compiti e Poteri

Riportiamo i compiti e i poteri attribuiti al collegio docenti dal decreto legislativo 297/1994:

  • Ha potere deliberante in materia di funzionamento didattico del circolo o dell’istituto. In particolare cura la programmazione dell’azione educativa anche al fine di adeguare, nell’ambito degli ordinamenti della scuola stabiliti dallo Stato, i programmi di insegnamento alle specifiche esigenze ambientali e di favorire il coordinamento interdisciplinare. Esso esercita tale potere nel rispetto della libertà di insegnamento garantita a ciascun docente;
  • Formula proposte al direttore didattico o al preside per la formazione, la composizione delle classi e l’assegnazione ad esse dei docenti, per la formulazione dell’orario delle lezioni e per lo svolgimento delle altre attività scolastiche, tenuto conto dei criteri generali indicati dal consiglio di circolo o d’istituto;
  • Delibera, ai fini della valutazione degli alunni e unitamente per tutte le classi, la suddivisione dell’anno scolastico in due o tre periodi;
  • Valuta periodicamente l’andamento complessivo dell’azione didattica per verificarne l’efficacia in rapporto agli orientamenti e agli obiettivi programmati, proponendo, ove necessario, opportune misure per il miglioramento dell’attività scolastica;
  • Provvede all’adozione dei libri di testo, sentiti i consigli di interclasse o di classe e, nei limiti delle disponibilità finanziarie indicate dal consiglio di circolo o di istituto, alla scelta dei sussidi didattici;
  • Adotta o promuove nell’ambito delle proprie competenze iniziative di sperimentazione in conformità degli articoli 276 e seguenti;
  • Promuove iniziative di aggiornamento dei docenti del circolo o dell’istituto;
  • Elegge, in numero di uno nelle scuole fino a 200 alunni, di due nelle scuole fino a 500 alunni, di tre nelle scuole fino a 900 alunni, e di quattro nelle scuole con più di 900 alunni, i docenti incaricati di collaborare col direttore didattico o col preside; uno degli eletti sostituisce il direttore didattico o preside in caso di assenza o impedimento. Nelle scuole di cui all’articolo 6, le cui sezioni o classi siano tutte finalizzate all’istruzione ed educazione di minori portatori di handicap anche nei casi in cui il numero degli alunni del circolo o istituto sia inferiore a duecento il collegio dei docenti elegge due docenti incaricati di collaborare col direttore didattico o preside;
  • Elegge i suoi rappresentanti nel consiglio di circolo o d’istituto;
  • Elegge, nel suo seno, i docenti che fanno parte del comitato per la valutazione del servizio del personale docente;
  • Programma ed attua le iniziative per il sostegno degli alunni portatori di handicap;
  • Nelle scuole dell’obbligo che accolgono alunni figli di lavoratori stranieri residenti in Italia e di lavoratori italiani emigrati adotta le iniziative previste dagli articoli 115 e 116;
  • Esamina, allo scopo di individuare i mezzi per ogni possibile recupero, i casi di scarso profitto o di irregolare comportamento degli alunni, su iniziativa dei docenti della rispettiva classe e sentiti gli specialisti che operano in modo continuativo nella scuola con compiti medico, socio-psico-pedagogici e di orientamento;
  • Esprime al direttore didattico o al preside parere in ordine alla sospensione dal servizio e alla sospensione cautelare del personale docente quando ricorrano ragioni di particolare urgenza ai sensi degli articoli 468 e 506;
  • Esprime parere, per gli aspetti didattici, in ordine alle iniziative dirette alla educazione della salute e alla prevenzione delle tossicodipendenze previste dall’articolo 106 del testo unico approvato con decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990 n. 309;
  • Si pronuncia su ogni altro argomento attribuito dal presente testo unico, dalle leggi e dai regolamenti, alla sua competenza.

Si ricorda che:

  • Emettendo le proprie delibere il collegio docenti, nelle scuole superiori, tiene conto delle proposte e dei pareri dei consigli di classe;
  • Il collegio docenti si riunisce su richiesta del dirigente scolastico o su richiesta di almeno ⅓ dei suoi componenti;
  • Il collegio docenti può riunirsi solo durante l’orario di servizio, in ore non coincidenti con quelle di lezione;
  • Le funzioni di segretario del collegio sono attribuite dal direttore scolastico ad uno dei docenti eletto a norma dell’articolo 7 comma 2 lettera h del Decreto legislativo 297/1994.

4.4 Il Consiglio d’Istituto

Composizione e Struttura

Si riporta una tabella riguardante la composizione del Consiglio d’Istituto nelle scuole superiori:

Consiglio d’IstitutoScuole con 500 o meno alunniScuole con più di 500 alunni
Rappresentanti Studenti34
Rappresentanti Genitori34
Dirigente Scolastico11
Personale ATA12
Docenti68

Compiti e Poteri

Il consiglio di istituto è composto da tutte le componenti scolastiche: studenti, docenti, personale ATA, il dirigente scolastico, il DSGA. Il consiglio di istituto è il massimo organo decisionale e stabilisce il regolamento, approva i bilanci e in generale decide delle questioni che riguardano l’istituto. Rimangono escluse le questioni inerenti alla didattica che rimangono competenza del collegio docenti.

Il Consiglio d’istituto si occupa delle seguenti mansioni e ha quindi potere deliberativo riguardo:

  • L’adozione del piano triennale dell’offerta formativa;
  • L’acquisto e il rinnovo delle attrezzature tecnico scientifiche, libri e materiali vari, nonché l’uso delle attrezzature della scuola da parte di altre scuole;
  • L’adattamento del calendario scolastico;
  • La determinazione dei criteri per la programmazione delle attività di recupero, delle attività extrascolastiche, dei viaggi d’istruzione;
  • I criteri generali relativi alla formazione delle classi, alla programmazione educativa, all’assegnazione dei docenti e all’adattamento dell’orario delle lezioni;
  • Promozione di contatti con altre scuole;
  • Partecipazione della scuola ad attività culturali, sportive e ricreative;
  • Forme e modalità per lo svolgimento di eventuali iniziative assistenziali;
  • I criteri per lo svolgimento dei servizi amministrativi;
  • L’uso delle attrezzature della scuola da parte di altre scuole;
  • Il bilancio preventivo, il conto consuntivo e in generale l’utilizzo delle risorse finanziarie della scuola;
  • I regolamenti interni della scuola.

Per avviare progetti, modificare il regolamento o per altre questioni tendenzialmente bisogna passare dal consiglio di istituto tramite i rappresentanti di istituto eletti a inizio anno.

4.5 La Giunta Esecutiva

La giunta esecutiva è un “sotto-organo” del Consiglio d’Istituto che si occupa di diverse mansioni legate allo stesso consiglio.

Composizione e Struttura

  • Dirigente Scolastico
  • Direttore dei Servizi Generale e Amministrativi
  • 1 rappresentante dei genitori
  • 1 rappresentante degli studenti
  • 1 rappresentante personale ATA

Compiti e Poteri

Se consideriamo il consiglio d’istituto come un “parlamento” della scuola possiamo considerare la Giunta Esecutiva come un governo. Infatti questa ha compiti organizzativi ed esecutivi rispetto al Consiglio d’Istituto:

  • Prepara e organizza i lavori del Consiglio;
  • Si occupa dell’esecuzione delle delibere;
  • Prepara ciò che concerne la lettura dei bilanci prima della loro approvazione da parte del consiglio d’istituto.

4.6 L’Assemblea di Istituto

L’assemblea d’istituto è un’assemblea che riunisce tutt3 l3 studenti di un determinato istituto. L’assemblea si svolge con cadenza mensile, viene richiesta dai rappresentanti d’istituto e dal comitato studentesco al dirigente scolastico.

Le assemblee di istituto sono l’assemblea di tutt3 l3 studenti della scuola e si ha diritto per legge a un numero di ore al mese di assemblea pari a una giornata scolastica. Nelle assemblee si possono discutere di temi riguardanti la scuola oppure anche di altre tematiche con la possibilità di invitare relatori esterni.

L’assemblea d’Istituto dovrebbe essere un luogo di sintesi politica, dove l3 studenti possano dibattere riguardo i problemi della scuola ma anche di questioni politiche nazionali e internazionali. L’assemblea d’Istituto deve essere anche un esercizio di democrazia e di educazione politica neutrale per l3 studenti che possa infine anche formulare delle sintesi che possano esprimere i pensieri di tutt3 o quantomeno della maggioranza degli studenti dell’istituto riguardo le suddette questioni.

4.7 La Commissione Paritetica

La commissione paritetica è un organo collegiale presente solo in alcune scuole, non essendo obbligatorio. Questa consiste in una commissione composta dallo stesso numero di docenti e di studenti nella quale si può discutere di programmi didattici, P.C.T.O. e tante altre questioni riguardanti la didattica e i percorsi scolastici. Rappresenta dunque uno strumento attraverso il quale l3 studenti possono partecipare maggiormente al processo decisionale delle scuole che vivono.

Ecco un documento da poter presentare per richiedere la commissione paritetica nella tua scuola: https://docs.google.com/document/d/1RSxL6cHjF8TkzhBcK28dIUWU10B1BoMFTqLIjpUVtqQ/edit?usp=sharing 

5. RAPPRESENTANZA DI CLASSE

5.1 Il/la Rappresentante di Classe

Il rappresentante di classe è un ruolo di rappresentanza studentesca presente in tutte le scuole superiori. Le elezioni dei rappresentanti di classe avvengono di norma ogni anno verso fine ottobre. Ogni studente di una classe esprime non più di una preferenza a scrutinio segreto tra uno dei suoi compagni. Ogni rappresentante di classe è membro di diritto del comitato studentesco e del consiglio di classe.

5.2 Consigli per Fare la Rappresentanza di Classe

Il primo consiglio che possiamo darvi è di unirvi a progetti riguardanti la rappresentanza, per citarne uno il progetto “Possiamo Tutto” una rete di rappresentanti di classe, istituto e consulta provenienti da tutta Italia che potrà aiutarvi e fornirvi qualunque informazione di cui abbiate bisogno.

Per essere un buon rappresentante di classe è importante riuscire ad ascoltare i bisogni di tutt3 o quanto impossibile della maggioranza degli studenti della classe, adottando delle forme di dialogo che possano far emergere i veri problemi della classe. Riguardo la comunicazione con i professori e le professoresse vi consigliamo di attuare ovviamente un dialogo quando possibile pacifico ma comunque di non farsi soggiogare essendo, quando si dialoga di temi riguardanti problemi della classe, con professori e professoresse decisi e determinati, sempre nel rispetto reciproco.

5.3 Cosa Può Fare il Rappresentante di Classe

Come detto prima di tutto i rappresentanti di classe sono anche membri di diritto del Comitato Studentesco e del Consiglio di classe.

5.4 Modalità per Gestire l’Assemblea di Classe

L’assemblea di classe è uno strumento con molta potenzialità per noi studenti, ma spesso non ci vengono dati gli strumenti per approfittarne. Bisogna riflettere quindi su come renderle il più funzionali possibile: l’assemblea di classe è infatti funzionale sia per discutere sulle questioni da riportare al comitato studentesco che sui programmi didattici o sull’organizzazione della didattica. È utile quindi avere sempre un ordine del giorno da poter discutere in assemblea e da presentare anche nel momento della richiesta di convocazione.

5.5 Come Richiedere l’Assemblea di Classe

Le assemblee di classe possono essere convocate per iscritto due ore al mese, con indicazione del relativo ordine del giorno, dai rappresentanti di classe con almeno 5 giorni di anticipo. Tale richiesta dovrà riportare con esattezza le ore di lezione in cui si svolgerà l’assemblea e dovrà essere firmata anche dai docenti interessati. Di ogni assemblea sarà redatto apposito verbale da parte dei rappresentanti di classe, il quale viene poi consegnato al dirigente scolastico, per essere conservato agli atti della scuola.

Inoltre se gli argomenti da trattare non si esauriscono nell’ambito delle due ore curricolari in cui è possibile svolgere l’assemblea “Altra assemblea mensile può svolgersi fuori dell’orario delle lezioni, subordinatamente alla disponibilità dei locali.” (articolo 13 del T.U. 297/94.)

Vi alleghiamo qui una bozza di documento per richiedere l’assemblea di classe: https://docs.google.com/document/d/1IAGrS3HJbhlaH3GGeLaKSoDoy12xd9w1rzgMlcnc6wc/edit?usp=sharing 

6. RAPPRESENTANZA DI ISTITUTO

6.1 Il/la Rappresentante d’Istituto

Il rappresentante d’istituto è una carica di rappresentanza studentesca nelle scuole superiori italiane. I rappresentanti d’istituto sono 3 nelle scuole con un numero di alunni pari o inferiore a 500 e 4 nelle scuole con più di 500 alunni. Sono eletti ogni anno, di norma nel mese d’Ottobre tramite voto democratico di tutt3 l3 studenti dell’Istituto.

6.2 Convocazione Assemblea d’Istituto e Comitato Studentesco

Per la convocazione di un’assemblea d’istituto o di un comitato studentesco ci sono procedure specifiche da dover rispettare. Innanzitutto quelle tempistiche, la richiesta va presentata all3 dirigente scolastico entro 5 giorni prima del momento assembleare, con annesso ordine del giorno all’interno della richiesta.

Ecco qui degli esempi di documenti per richiedere la convocazione dell’assemblea d’istituto o del comitato studentesco:

Assemblea d’istituto: MODELLO CONVOCAZIONE ASSEMBLEA D’ISTITUTO

Comitato studentesco:

https://drive.google.com/file/d/19GubadXe1OgvYEJYTtL2B1cHzDfPTnRm/view?usp=drivesdk

Vi alleghiamo anche una proposta di regolamento del comitato studentesco: https://drive.google.com/file/d/0B1a62Es2BzQrVUJ3QjlzbG56WEk/view?usp=sharing&resourcekey=0-9vJp3OwoZ4HQUKuDvxLG0g 

Ecco anche un documento più complessivo rispetto alle assemblee d’istituto: Assemblee di istituto: tutto ciò che devi sapere

Per saperne di più su come convocarle, che leggi le regolano ecc. leggi questo documento: https://docs.google.com/document/d/1xM14rdWtMqAJ9t3ODQnmYaqT9TTrpyiUwRgOLTOBpvA/edit?usp=drivesdk 

6.3 Portare Avanti Proposte in Consiglio di Istituto

Per far approvare una proposta dal consiglio di istituto è innanzitutto fondamentale avere l’appoggio della maggior parte dell3 studenti della scuola e dimostrarlo raccogliendo le loro firme (il maggior numero possibile). L’approvazione e il sostegno dei rappresentanti d’istituto (se è una proposta che viene da più in basso) sono necessari per portare la questione all’ordine del giorno del consiglio; i rappresentanti di classe possono essere d’aiuto in questo punto, fungendo da tramite tra le due parti.

È importante avere una buona argomentazione e delle valide motivazioni per cui quella proposta sia benefica per la scuola tutta, e non lasciarsi intimidire nel confronto con i professori. Pubblicare le proposte andate a buon fine nel sito dell’istituto inoltre dà maggiore credibilità e forza alla parte studentesca del consiglio, ed è quindi consigliato.

P.S.: Se vuoi inserire un punto all’O.D.G. devi presentarlo all3 president3 del consiglio d’istituto. I punti discussi fra i “vari ed eventuali” non possono