In direzione ostinata e contraria

Chi siamo

L’Unione degli Studenti è un’associazione di studenti e studentesse delle scuole superiori, il più grande sindacato studentesco italiano. L’Unione degli Studenti è l’associazione nazionale apartitica e indipendente, è il sindacato studentesco che difende ogni giorno nelle scuole i diritti delle studentesse e degli studenti.

LEGGI QUI il Documento Politico del XIV Congresso Nazionale (Isola di Capo Rizzuto – Riot Village, luglio 2022), ovvero il documento che racchiude gli obiettivi politici che tutto il Coordinamento Nazionale dell’UDS si è posto per i prossimi due anni (il Documento Organizzativo non è pubblico).

LEGGI QUI il nostro Statuto nazionale.

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Un po’ di storia

Nata il 12 marzo 1994, in essa confluirono diverse esperienze studentesche sparse nel Paese: gli “Studenti napoletani contro la camorra”, le organizzazioni degli studenti siciliani contro le mafie sviluppatesi dopo la strage di Capaci, i sindacati studenteschi dell’Emilia-Romagna e gli appartenenti all’associazione “A Sinistra”.

Tra gli anni ’90 e i primi anni 2000 l’Unione degli Studenti intreccia rapporti con i sindacati dei lavoratori, le organizzazioni studentesche universitarie, e l’associazionismo vario. Promuove mobilitazioni antifasciste e antirazziste, contro diversi governi e ministri dell’Istruzione e prende posizione su conflitti e crisi internazionali.

Nel 2008 l’Unione degli studenti promuove il movimento studentesco, denominato Onda studentesca, in contestazione alla riforma Gelmini e alla finanziaria Tremonti, per poi continuare a denunciare e a contestare i processi di privatizzazione della scuola pubblica.

Tra il 2011 e il 2012 l’Unione degli studenti promuove numerose mobilitazioni contro i tagli all’istruzione pubblica e l’austerity. Nel 2012, a seguito dei tanti cortei, delle numerose occupazioni ed autogestioni promosse in tutta Italia dall’Uds contro il DDL Aprea, il disegno di legge di trasformazione della scuola pubblica non viene mai discusso e approvato in Senato e viene – nei fatti – bloccato. Le norme più contestare del DDL Aprea sono state la possibilità di partecipazione di membri esterni alla scuola e alla sua governance e la possibilità per le scuole di ricevere finanziamenti dai privati.

Negli stessi anni l’Uds scrive un progetto di riforma dell’istruzione in Italia chiamato l’AltraRiforma. La riforma degli studenti, scritta a seguito di un grande percorso di partecipazione e consultazione che ha coinvolto migliaia di studenti in tutto il paese, è ancora un progetto inattuato e mai discusso dai Governi che potenzialmente potrebbe migliorare radicalmente il sistema formativo italiano.

A partire dall’autunno del 2014 l’Uds si mobilita contro la riforma del Governo Renzi “Buona scuola” portando migliaia di studenti in piazza a partire dal 10 ottobre e continuando a mobilitarsi fino al 5 maggio 2015 assieme ai sindacati dei lavoratori. Il 7 luglio 2015 la riforma viene approvata nonostante l’inarrestabile mobilitazione di tutto il mondo della scuola.

Il 13 ottobre 2017 l’Uds promuove il primo “sciopero dall’alternanza scuola-lavoro” per denunciare i casi di sfruttamento in alternanza e per uno Statuto dei diritti degli studenti e delle studentesse in alternanza scuola-lavoro ed un Codice Etico per i percorsi formativi, già approvati in tante scuole in tutta Italia grazie all’Uds. A seguito delle grandi mobilitazioni il MIUR convoca per il 16 dicembre dello stesso anno gli Stati Generali dell’alternanza scuola-lavoro durante i quali viene presentata la Carta dei diritti degli studenti in alternanza, una proposta valutata dall’Uds molto limitata rispetto alle richieste degli studenti. Il sindacato studentesco risponde costringendo decine di scuole di tutta Italia ad approvare gli Statuti dei diritti dell’alternanza scuola-lavoro, per portare nelle scuole le tutele che il governo non voleva garantire.

Nel 2019 l’UdS sostiene le mobilitazioni di Fridays For Future attivando le proprie basi locali nei comitati territoriali del movimento per la giustizia climatica. L’apice della partecipazione è il 27 settembre 2019, con 1 milione di studenti in tutte le piazze d’Italia.

Il rilancio mobilitativo primaverile si interrompe bruscamente a causa dell’emergenza Coronavirus. L’Organizzazione ha avuto – e sta avendo – un ruolo fondamentale di rappresentanza delle esigenze degli studenti e delle studentesse riguardo la didattica a distanza e in generale il fare scuola nel corso della pandemia in corso. Sicurezza, rifinanziamento massiccio e riforma radicale della scuola pubblica, richieste sulle “nuove” esigenze e bisogni nati ed emersi nel corso di questa sindemia.

Si è sviluppata, così, la campagna nazionale di “Cantiere Scuola” (https://sites.google.com/view/cantierescuola/) che con lungimiranza ha iniziato a mettere in discussione l’attuale modello scolastico, elaborando un Manifesto Nazionale della Scuola Pubblica poi consegnato al ministro Bianchi. Dopo la manifestazione nazionale del 19 Novembre (“Siamo il futuro che si ribella”), che ha fatto tornare migliaia di studenti in piazza, si sono svolti gli “Stati Generali della Scuola” (Roma, 18-19-20 Febbraio 2022) con il contributo di centinaia di studenti e rappresentanti dalle più grosse organizzazioni sociali e movimenti del Paese.

Nel frattempo, le morti in stage scuola-lavoro di tre ragazzi (Lorenzo, Giuseppe e Giuliano) hanno riacceso i riflettori sull’ex Alternanza Scuola-Lavoro, ora PCTO.